Per l'ultimo spettacolo della rassegna nel 2024, siamo felici di ospitare Filo Sottile e il suo spettacolo “Far finta di esserne fuori”.
Punkastorie, anarkekka, botanofila (tra le tante definizioni che dà di se stessa) che intende la scrittura e il teatro come lavoro militante: "è contemporaneamente il mio modo di contribuire alla vita della polis e alla danza dei pianeti".
Con questo intento ci propone una "requisitoria antica, ukulele e voce, sul nostro presente securitario, con in mente una concretissima utopia: abolire il carcere è possibile ed è giusto.
Una serie di monologhi renitenti e canzoncine di evasione per far riflettere. Voi vi sentite al sicuro nelle vostre tiepide tane. Voi che da voi potete procurarvi il cibo caldo e godere di visi amici: considerate la vita in gabbia. La vita di chi sta nella penuria di spazio e aria e luce; la vita cattiva, che di contatto e parole ha fame; che pende e oscilla al vento mutevole di un sì o no; che deve penare per meritare di esistere e fornire prove di merito per alleviare la pena. Considerate voi le mura e le sbarre che si chiudono su corpi e nomi, vite congelate e occultate, orizzonti svuotati, il ghiaccio del controllo, il fuoco della costrizione. Meditate che gabbia e carcere e reclusione sono realtà e non solo parole. Meditate qual è il prezzo e il privilegio di starne fuori. Meditate se davvero ve ne potete chiamare fuori."
Di e con Filomena Filo Sottile
Per prenotazioni: https://forms.gle/8wmFRrdZ5EzuwdgC6
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