“Vieni a Baggio se hai coraggio!”
Il motto, nato ormai decenni fa a segnalare la pessima e, allora, del tutto meritata fama del quartiere, può essere oggi assunto a indicare la sua lontananza dalla metropoli , come un far west per raggiungere il quale occorre armarsi di ardimento ma anche di spirito di scoperta.
Baggio è Milano, ma non lo è fino in fondo: ancora adesso quando prendono la 67 o la 58 verso est i suoi abitanti dicono “vado a Milano”, e anche se ora non si attraversano più chilometri di campi prima di vedere la città, come avveniva nel 1923 anno dell’“annessione”, la distanza psicologica rimane forte. Psicologica, oltreché fisica, visto che nessuna metropolitana arriva fino al nucleo del quartiere e arrivarci in autobus significa intraprendere un piccolo viaggio.
Viaggio che vi invitiamo a fare, non breve e a ritroso nel tempo, passando dagli agglomerati più recenti degli anni 80 e 70, agli anni del dopoguerra con la loro febbre edilizia, agli edifici compassati e dignitosi degli anni 30, fino ad arrivare all’insediamento medievale e addirittura romano.
Le vie, gli edifici pubblici e privati, le emergenze monumentali, le vecchie nuove botteghe, tutto ciò ci viene incontro come una fantasmagoria spazio temporale che forse non ha eguali tra i quartieri di Milano.
Armati di coraggio, affronteremo la distanza incommensurabile che unisce e separa la grande Milano dal campanile millenario della “gesa vègia”, scoperemo se l’organo c’è davvero, parleremo dei misteri dell'antico monastero ed evocheremo la Baggio democratica che non si arrese mai alla barbarie fascista.
Walter Scotti, che a Baggio è nato e cresciuto, sarà la nostra guida.
Ci si ritrova, muniti di tessera ARCI, alle 10:15 di sabato 9 novembre all’esterno dell’antico monastero, ora sede del Municipio 7, in via Anselmo da Baggio 55, fermata Via Da Baggio/Via Q.To Romano dell'autobus 67. Per la visita è previsto un rimborso spese.
Prenotazioni entro le 18 di venerdì 8 Novembre a viaggineiparaggi@scighera.org